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Succubi dell’ignoranza

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Spesso ci si è domandati, e si continua a farlo in cerca di una risposta che mai potrà essere definitiva, su cosa sia la Cultura.

Per antitesi e provocazione oggi mi viene spontaneo chiedermi, forse retoricamente, cosa sia l’ignoranza.

Credo che l’ignoranza, come opposto di cultura, si definisca non solo e non tanto nel non sapere, a volte inammissibile ma spesso giustificabile se non inevitabile, ma nel non porsi mai una domanda: “perché”, che riassume la curiosità di capire l’origine e la fine del fenomeno/evento di cui si interloquisce.

Recenti fatti di cronaca, tragici e deprecabili me ne hanno dato conferma.
La notizia è quella che riguarda l’uccisione violenta e del tutto gratuita di un giovane uomo di colore a Minneapolis da parte di un poliziotto bianco. Immagini così crude che ammetto di aver fatto fatica a guardare, e la macchina dell’Informazione ha collegato ad esse altrettanti video e foto di violenze, sempre negli USA, a cui alcuni poliziotti bianchi sottomettono persone, quando non anche bambini, perché di colore.

È chiaro che la prima reazione istintiva e condivisa sia la deprecazione di quel mostro insopportabile che è il razzismo. È poi ormai ovvio che ne derivino scontri sociali, violenti, ingiusti e che tutto il mondo critica con tanta o poca retorica. Dire NO al razzismo oggi è un dovere ma non basta, è troppo comodo ed inutile fermarsi a dire solo io sono contrario.

Perché invece non pretendere di sapere come mai sia possibile che nel Paese che vanta molti primati nel mondo, e che pretende di “esportare la democrazia” certe bestialità siano ancora possibili?? Se il razzismo, o l’uso delle armi o l’abuso degli alcolici sono record negativi ed evidenti di quel Paese ci sarà una ragione strutturale.

Credo sia legittimo poter dire che tanto nell’accusare così come nel rivendicare diritti in nome del colore della pelle oggi sia sintomo di un limite molto più grande della pura discriminazione: l’ignoranza.

Forte del ricordo vivido di settimane passate da solo a negli Stati Uniti, in cui all’entusiasmo delle novità a cui andavo incontro, si contrapponeva la consapevolezza di essere calpestato dalla massa di persone e di interessi individuali laddove, io un po’ professionista e un po’ ‘turista fai da te’, avessi avuto un problema, mi sorge spontaneo domandarmi quale sia il valore o il peso sociale che in quella realtà, in quel Paese ha l’individuo in quanto tale. In altre parole, ringraziando di essere cresciuto in Europa e in Italia, quel patrimonio speculativo che da decine di secoli ha indagato e postulato sull’essenza della persona e del suo valore come individuo e come parte di una Polis, è mai arrivato oltreoceano o Colombo se lo è dimenticato??

Un Paese che fa dipendere la possibilità di apprendere come quella di curarsi dalla sola ed esclusiva capacità economica del cittadino, che peso dà ad ogni singola persona? Forse che istruzione e assistenza medica non debbano essere garantiti a tutti? Lo Stato che ha così poca considerazione dell’individuo e che predica la libertà…anche quella di lasciare o mettere al lastrico le persone in poche ore, può oggi dirsi davvero emblema di democrazia ed evoluzione?? Farsi bandiera di tecnologia e innovazione comporta davvero essere forieri di vero progresso?

Se si vuole dire che il razzismo è un errore imperdonabile, credo sia giunto il momento di avere il coraggio di rispondere NO alle domande di cui sopra.

Per contro, noi, che stiamo degenerando socialmente in quella direzione, ce lo dovremmo ricordare sempre, soprattutto quando si vuol far credere che l’emulazione del loro sistema scolastico sia efficienza, quando si dice che studiare latino, greco o filosofia non serve a nulla, ce lo dobbiamo ricordare anche quando qualcuno nega che le radici giudaico cristiane siano identitarie della nostra civiltà.....quello che in USA non hanno ancora affrontato non è solo, se si può dire “solo”, la questione razziale...e sembra paradossale, ma il fatto che nella loro cultura l’individuo in sé non è e non ha valore, di fatto. È un limite culturale abissale e di entrambe le parti politiche......fossero loro a copiare noi, pur con tutti i nostri limiti!!

Mattia Rondelli

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L’anelito di una nuova normalità

Il bicchiere mezzo pieno